domenica 12 gennaio 2014

"Ricordi di un vicolo cieco", Banana Yoshimoto

"Ricordi di un vicolo cieco" è una raccolta di cinque racconti che hanno come tema comune il dolore e la ricerca del significato profondo della propria esistenza. Avevo letto in precedenza e recensito per voi "La luce che c'è dentro le persone" (recensione qui), uno dei racconti estratto e inserito nella collezione Zoom di Feltrinelli. Il fil rouge che collega l'intera raccolta è la sofferenza dei propri personaggi: tutti, a causa soprattutto di eventi inaspettati e traumatici, vedono la loro vita rivoluzionata. Attraverso diverse vie tentano di unire i pezzi della loro esistenza andata in frantumi, lentamente tentano di ritrovare quella che appare come condizione inevitabile (ma difficilmente raggiungibile): la felicità. 
In "La casa dei fantasmi" Setsuko e Iwakura sono legati da un sentimento puro e profondo, nato sotto lo sguardo di due fantasmi, emblema dell'amore eterno che sconfigge anche l'avversità più ardua, la morte. In "Mammaa!", Matsuoka sopravvive ad un avvelenamento nella mensa aziendale e, come se la tossina le avesse intaccato anche il cuore, si vede spinta a mettere in discussione la propria vita e i propri affetti, interrogandosi sull'amore che prova per coloro che la circondano. Solo un ritorno alla semplicità delle proprie origini potrà condurla alla serenità. Oltre a "La luce che c'è dentro le persone", troviamo "La felicità di Tomo-Chan", in cui una ragazza fragile e segnata da tragici eventi, riesce comunque a condurre un'esistenza serena, protetta da uno sguardo soprannaturale che sente su di sè. Infine "Ricordi di un vicolo cieco" (che dà il nome all'intera raccolta e ne è forse il racconto meglio riuscito e più emblematico), in cui Mimi scopre che il proprio fidanzato sta per sposare un'altra donna. Il suo cuore in frantumi tornerà lentamente a battere grazie a puri istanti di felicità e all'amicizia con Nishiyama.
Cinque racconti molto malinconici ma sicuramente di effetto. Una riflessione sulla felicità che le cose semplici possono donarci, se impariamo a coglierle nei piccoli gesti quotidiani. Perché in fondo "In ogni caso la felicità è sempre dietro l'angolo: la felicità arriva all'improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata […]. È imprevedibile come lo sono le onde e il tempo. I miracoli sono sempre in arresa, senza far distinzione per nessuno."

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